Gilberto Zorio
1 9 4 4 A n d o n o M i c c a
Nasce il 21 settembre ad Andono Micca, Nel 1963 entra all’Accademia
di Belle Arte iscrivendosi a pittura, per poi passare a scultura.
Nel 1967 espone con una personale alla Galleria Sperone di Torino.
Associato con il movimento rivoluzionario Arte Povera, tra il
1967 e 1968 Zorio esibisce con il gruppo in numerose mostre. Nel
1969 espone nella collettiva Young Artists: Theodoron Awards,
al Solomon R. Guggenheim Museum di New York. In questo periodo
Zorio inizia la ricerca attorno al linguaggio, Per purificare
le parole, che porterà avanti fino ai primi anni 80’.
Nel 1970 Zorio conclude l’Accademia e nel 1971 inizia ad
insegnare al Liceo Artistico di Torino.
Il lavoro di Zorio enfatizza i processi, le metamorfosi, esplorando
i fenomeni di trasformazione naturale come l’evaporazione
o l’ossidazione, e i loro effetti sulla materia. L’idea
di energia occupa da sempre un posto centrale nella sua arte,
tanto da incorporare nei suoi lavori lampade o neon luminosi,
oppure forme arechetipiche come stelle e giavellotti. Sono oggetti
che l’artista sceglie, perché non cose inermi, ma
testimoni della storia dell’umanità, che si pongono
tra origine ed esperienza del mondo e che tende a sospendere o
bilanciare in precarie istallazioni.
Nel 1976 il Kunstmuseum Luzern, in Lucerne, gli dedica un’importante
esposizione, seguita nel 1979 da una retrospettiva allo Stedelijk
Museum,Amsterdam
Nel 1985 espone al Kunstverein a Stuttgart, che fu portata nel
1986 al Musée National d’Art Moderne di Paris, al
Centre d ’Art Contemporain, Geneva;aend Stedelijk Van Abbemuseum,
Eindhoven. Nel 1992 una retrospettiva ha avuto luogo al Centro
per l ’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Zorio vive a Torino.
Panizzi, Vernaccia Riserva 2000,
13%
La Vernaccia Riserva di Panizzi è una delle più
eleganti e strutturate espressioni di questa antica DOCG.
Fermentato e invecchiato in barrique, questo vino si presenta
con delle caratteristiche note di vaniglia e dei gradevoli profumi
di fiori bianchi, melone e pompelmo. Una consistenza particolarmente
cremosa ed una frutta particolarmente dolce e concentrata entrano
in perfetta armonia con l’elevata acidità ed alcune
piacevoli note di amaro e mandorle nel finale.
Questa Vernaccia è orgoglio e gioia dell’enologia
in bianco toscana. Un vino già molto accattivante adesso,
ma che sicuramente sa aspettare qualche anno d’invecchiamento
per esprimere al massimo il suo carattere.
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