Gilberto Zorio - Vernaccia Riserva di San Gimignano, Panizzi

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Gilberto Zorio

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Nasce il 21 settembre ad Andono Micca, Nel 1963 entra all’Accademia di Belle Arte iscrivendosi a pittura, per poi passare a scultura. Nel 1967 espone con una personale alla Galleria Sperone di Torino.
Associato con il movimento rivoluzionario Arte Povera, tra il 1967 e 1968 Zorio esibisce con il gruppo in numerose mostre. Nel 1969 espone nella collettiva Young Artists: Theodoron Awards, al Solomon R. Guggenheim Museum di New York. In questo periodo Zorio inizia la ricerca attorno al linguaggio, Per purificare le parole, che porterà avanti fino ai primi anni 80’.
Nel 1970 Zorio conclude l’Accademia e nel 1971 inizia ad insegnare al Liceo Artistico di Torino.
Il lavoro di Zorio enfatizza i processi, le metamorfosi, esplorando i fenomeni di trasformazione naturale come l’evaporazione o l’ossidazione, e i loro effetti sulla materia. L’idea di energia occupa da sempre un posto centrale nella sua arte, tanto da incorporare nei suoi lavori lampade o neon luminosi, oppure forme arechetipiche come stelle e giavellotti. Sono oggetti che l’artista sceglie, perché non cose inermi, ma testimoni della storia dell’umanità, che si pongono tra origine ed esperienza del mondo e che tende a sospendere o bilanciare in precarie istallazioni.
Nel 1976 il Kunstmuseum Luzern, in Lucerne, gli dedica un’importante esposizione, seguita nel 1979 da una retrospettiva allo Stedelijk Museum,Amsterdam
Nel 1985 espone al Kunstverein a Stuttgart, che fu portata nel 1986 al Musée National d’Art Moderne di Paris, al Centre d ’Art Contemporain, Geneva;aend Stedelijk Van Abbemuseum, Eindhoven. Nel 1992 una retrospettiva ha avuto luogo al Centro per l ’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Zorio vive a Torino.

Panizzi, Vernaccia Riserva 2000, 13%

La Vernaccia Riserva di Panizzi è una delle più eleganti e strutturate espressioni di questa antica DOCG.
Fermentato e invecchiato in barrique, questo vino si presenta con delle caratteristiche note di vaniglia e dei gradevoli profumi di fiori bianchi, melone e pompelmo. Una consistenza particolarmente cremosa ed una frutta particolarmente dolce e concentrata entrano in perfetta armonia con l’elevata acidità ed alcune piacevoli note di amaro e mandorle nel finale.
Questa Vernaccia è orgoglio e gioia dell’enologia in bianco toscana. Un vino già molto accattivante adesso, ma che sicuramente sa aspettare qualche anno d’invecchiamento per esprimere al massimo il suo carattere.