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Sorto verso la fine del Duecento nel punto nevralgico di
confluenza tra i fiumi Staggia ed Elsa, Poggio Bonizio venne distrutto
nel 1270 da Guido di Monforte, ma risorse nella pianura sottostante presso
il borgo di Marturi.
La
città, fortemente colpita dal secondo conflitto mondiale, si presenta
oggi come un centro essenzialmente moderno, il maggiore polo industriale
e commerciale della Valdelsa. Nel centro urbano, le chiese cittadine,
San Lorenzo e la Collegiata, e il Palazzo pretorio, con gli stemmi podestarili,
affiancato da una torre merlata.
Da vedere la fonte delle Fate (XIII secolo), opera di Balugano
da Crema, con belle arcate ogivali, la rocca di Poggio Imperiale, fortezza
incompiuta disegnata nel 1478 da Giuliano da Sangallo per Lorenzo il Magnifico
e il trecentesco convento di S. Lucchese, camaldolese prima e poi dal
1213 francescano; ricostruito dopo la seconda guerra mondiale, conserva
affreschi dal XIV al XVI secolo e un'urna con le spoglie di S. Lucchese,
patrono della città.
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