Cildo Meireles
1948 Rio de Janeiro
Invitato giovanissimo alla storica mostra sull’arte concettuale
Information tenutasi al Museum of Modern Art a New York nel 1970,
Cildo Meireles sin dagli esordi occupa un ruolo chiave nella scena
dell’arte brasiliana ed internazionale. Il nucleo attorno
al quale prendono forma i suoi interventi è la capacità
di far convivere una lettura poetica e simbolica del reale con
una riflessione puntuale sulle strategie che regolano i processi
di produzione, circolazione e promozione dell’arte. La tensione
a comunicare un concetto trova sempre nei lavori di Meireles una
traduzione efficace dal punto di vista sensoriale e ciò
avviene nella totale libertà di scelta dei linguaggi e
dei materiali. Meireles infatti ha realizzato installazioni accumulando
oggetti d’uso quotidiano (Fontes, 1992, installazione realizzata
per Documenta IX era un ambiente dove dal soffitto pendevano 7000
metri gialli e alle pareti erano esposti 200 orologi non sincronizzati
tra di loro) installazioni di carattere sensoriale incorporando
il suono, il fuoco, l’odore (Volatile, 1980/84, realizzata
con cenere, candele e odore di gas naturale, o The Sermon of the
Mount, 1973/79, installazione/azione realizzata con 126.000 cerini,
specchi e cinque attori). L’artista crea le condizioni affinché
lo spettatore, trovandosi totalmente immerso nel lavoro, ne colga
il senso attraverso l’esperienza e non avvicinandosi da
lontano e contemplando passivamente l’opera a distanza.
In altri lavori come per esempio le Incursioni nei circuiti ideologici
(dal 1970) l’artista ha insinuato dei virus simbolici nel
circuito di produzione standardizzata, scrivendo frasi di denuncia
sulle banconote o sostituendo l’etichetta delle bottiglie
di Coca Cola con la frase “Yankee go Home!” e rimettendole
in circolazione.
Invitato a Documenta11, Meireles ha realizzato un intervento dove
convivono una visione critica nei confronti del sistema di scambio
delle merci ed un richiamo allarmato alla progressiva deteriorazione
dell’ambiente.
Con Disappearing Element/Disappeared Element (Imminent Past) l’artista
ha infatti prodotto dei ghiaccioli d’acqua potabile e ha
organizzato dei punti vendita mobili in diversi punti della città.
Gli operatori coinvolti sono riconoscibili poiché hanno
dei carrellini colorati e ad essi va direttamente il ricavato
delle vendite. Meireles in questo intervento allude dunque alla
progressiva mancanza d’acqua sul pianeta e a ci invita a
riflettere sulle relazioni tra l’arte e il mercato, sulle
nozioni di valore d’uso e valore di scambio, dove l’unica
azione efficace di dissenso non può essere altro che la
sparizione dell’oggetto stesso.
Avignonesi Vino Nobile di Montepulciano
2000, 13 %
Oltre due terzi di Prugnolo Gentile (un altro clone di Sangiovese),
del Canaiolo Nero ed un po’ di Mammolino sono le uve tradizionali
che compongono uno dei più blasonati Vino Nobile di Montepulciano.
Maturato per il 50% in barrique e per il 50% in botte prima di
essere assemblato, il vino viene poi affinato per sei mesi in
bottiglia.
È un vino dal colore rosso granato vivace che si esprime
immediatamente con un fruttato molto intenso di ciliegie nere
accompagnato da erbe secche e da un delicato tocco floreale. La
sua espressività non è però segno di semplicità,
anzi, al gusto prevalgono ancora le ciliegie, poi delle more ed
eleganti note di affumicato e foglia di tabacco associate a tannini
molto dolci e fini. È un vino che non stanca mai, con un
eccezionale grado di bevibilità ed armonia.
|