Mario Cristiani
Presidente Associazione Arte Continua
Arte,
Architettura, Paesaggio: questi sono i termini fondamentali intorno
a cui ruota il progetto Arte all'Arte in queste sue prime edizioni.
Un progetto di cui cominciammo a parlare con gli amici di sempre, Lorenzo
Fiaschi e Maurizio Rigillo di Arte Continua e Luciano Pistoi fin dalla
fine del '94, e che riuscimmo a definire nei dettagli solo per l'edizione
che realizzammo nel '96. Il progetto ha alcuni punti fermi che sono
dati dal fatto che si svolga come minimo ogni anno, che accolga un lavoro
concepito per il luogo come se dovesse "abitarlo" per sempre, che i
luoghi coinvolti non solo possano essere pi· di uno in ogni città,
ma che attraverso l'arte contemporanea tengano idealmente insieme un
territorio, che siano luoghi che testimoniano una presenza architettonica
od artistica significativa del passato e quindi con questo aprano un
dialogo o un confronto. E' evidente
che mettere gli amministratori e le strutture comunali nelle condizioni
di fare propria la questione, permettere a curatori ed artisti di accettare
e visitare i luoghi, contattare gli sponsor e convincerli a sostenere
spese che sono imprevedibili e senza garanzia di ritorni pubblicitari,
è una sfida non semplice e richiede una sana dose di incoscenza
ed ambizione, non solo per Arte Continua che propone ed eventualmente
mette sulle spalle dei propri soci le spese ed il lavoro in pi·, ma
anche per chi decide d'imbarcarsi in questa impresa, e sono stati gli
artisti Getulio Alviani, Giovanni Anselmo, Luigi Ontani, Michelangelo
Pistoletto, curati da Laura Cherubini nel 1996,
e poi Marco Cingolani, Jessica Diamond, Anysh kapoor, Amedeo Martegani,
Salvo, Sol Lewitt, Gilberto Zorio, curati da Giacinto Di Pietrantonio
e Jan Hoet nel 1997, per finire quest'anno
con Louise Bourgeois, Eyse Erkmen, Ilya ed Emilya Kabakov, Olaf Metzel,
Mimmo Paladino, Bert Theis, curati da Florian Matzner ed Angela Vettese,
che pur nelle differenze di stile e di proposte hanno svolto progetti
ed opere che hanno dato pregnanza e realtà allo spirito di
Arte All'Arte, e che meritano tutta la nostra profonda gratitudine e
stima. Arte Continua
nasce e si radica in un territorio fatto di piccoli centri che per quanto
industrializzati come nel caso di Colle Val d'Elsa e Poggibonsi, o pi·
rurali e turistici come Casole d'Elsa, San Gimignano, Volterra, Montalcino,
possono rappresentare un interessante punto d'equilibrio tra città e
campagna, tra passato e presente. Lo sviluppo di una sezione di didattica,
affidato alla cura di Adele Cappelli, ci sembra un modo interessante
per far meno straniere le opere antiche qui presenti, e pi· vicine le
grandi sensibilità ed i linguaggi che fanno senso nel nostro tempo in
molte parti del mondo. Ci piacerebbe assai che da Arte all'Arte si sviluppasse
una via d'uscita dalla periferizzazione dello spazio visivo a favore
della possibilità di quello che potremmo pensare come un ricentramento
anche dei piccoli centri, o di tutte quelle zone che la logica espansiva
ha trasformato in immense periferie senza identità. Un policentrismo
del nostro tempo, un tentativo di stare a contatto con il mondo anche
da una piccola città, o da luoghi che l'arte contemporanea può ripensare
come luoghi dell'identità e dell'appartenenza. Con la
guida del viaggiatore di Arte all'Arte andiamo dentro il paesaggio.
Il primo anno, Michelina Simona Eremita ha scelto un percorso fatto
tra le testimonianze d'Arte che si trovano nelle e tra le città
percorso tra una città ed un altra, tra una campagna e l'altra.
Il secondo anno Amedeo Martegani ha indicato quali siano gli altri luoghi
presenti fuori dai circuiti automobilistici ufficiali e abituali delle
strade statali e provinciali e ha dato visibilità a ciò che si
trova viaggiando per strade bianche. Con Davide Paolini e la guida
ai Giacimenti Gastronomici del viaggiatore di Arte all'Arte ci siamo
spostati decisamente dentro la campagna, attivando altri sensi ci avviciniamo
alla cultura rappresentata da quelle produzioni e produttori che nonostante
la tendenza all'omogeneizzazione continuano a tenere viva la differenziazione
dell'occhio e del gusto. Fin qui il racconto, ma quali le domande che
si fanno presenti da questa esperienza, nel nostro paese ma anche in
Europa, riguardo al ruolo possibile dell'arte contemporanea nella ricerca
di punti d'equilibrio e di contatto tra l'Arte, l'Architettura e il
Paesaggio. Abbiamo
cercato un rapporto personale con Fabio Ceccherini, Ivo Gabellieri,
Mauro Guerrini, Piero Pii, Marco Spinelli, i sindaci delle città di
Arte all'Arte, e con tutti gli altri amministratori, ed abbiamo trovato
la loro disponibilità personale a prendere a cuore la questione. Ma
La domanda fondamentale che si pone a noi come organizzatori, agli ammistratori
pubblici in generale, e agli appasionati a vario titolo, riguarda in
quale modo intendiamo portare i segni del nostro tempo nell'arricchimento
dello spazio che ci troviamo ad abitare,.e quindi quale vogliamo che
sia il ruolo degli artisti nel disegno e nel rapporto con lo spazio
interno ed esterno alle città. Altri punti gli Artisti si propongono
da sé? li scelgono i Curatori? i Sindaci? I Galleristi? i Committenti
privati che intendono donare alla città? un referendum popolare? una
giuria mista composta in parti uguali da tutti i soggetti? E' vero che
nel nostro paese c'è una vastissima libertà di scelta nelle proposte
sia sostenute in spazi pubblici che privati, e che questa grande libertà
sia un bene prezioso, ma è anche vero che spesso si genera una tale
confusione da non permettere una selezione credibile delle opere specie
da collocare nello spazio pubblico. Non ci
sembra che la crisi fiscale degli stati nazionali ed i tagli ai bilanci
permettano di pensare che le grandi strutture o le grandi opere artistiche
possano essere sostenute tutte dalla mano pubblica o per sostegno nato
grazie all'interessamento pubblico. Pur essendo convinti che la formazione
della figura dei curatori come figura altamente professionale e riconoscibile
sia indispensabile nel permettere, specie per quanto riguarda la scelta
di cose pubbliche, una maggiore cura nelle proposte, dobbiamo sforzarci
di trovare una strada che sappia tenere insieme la qualità della proposta
la capacità motivazionale, con la flessibilità e l'economicità che spesso
solo i privati riescono a sostenere e promuovere. Di certo ci rendiamo
conto che se l'Italia si presnta nel mondo come luogo delle cento città
e delle differenze, per molti anni sia chi ha preso decisioni pubbliche
che chi ha detenuto la conoscenza delle opere e degli artisti, non hanno
avuto grandi e significativi rapporti, rischiando di trasformare tutto
il nostro paese in una grande unica periferia, e questo non ci piace.
Siamo convinti
che il mondo del non profit possa essere un buon punto di contatto tra
le varie parti che si sentono implicate a vario titolo nel discorso
dell'Arte, e che anche dall'Italia possano venire riflessioni e soluzioni
interessanti tali da riportare l'arte ad "abitare", per commitenza pubblica
o privata o mista, lo spazio esterno, quello che visivamente costituisce
il paesaggio, la pubblica piazza o la strada, ma anche la città nel
suo divenire paesaggio dentro altro paesaggio. Questa è la possibilità
che speriamo si apra con un progetto come Arte all'Arte, a questo lavoriamo
cercando d'aprire dialoghi e collaborazioni, tra coloro che fanno riferimento
alla continuità di lavoro nel tempo ed al radicamento nel territorio,
come strada per tenere vivo quel contemporaneo che continuamente torna
ad esitere, che ci fa stare attenti e che con molti altri cerchiamo
di tenere presente anche per chi deve ancora venire.
Mario Cristiani |
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