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L'artista
ha scelto un materiale tipico della Valle dell'Elsa, l'alabastro, per
realizzare quattro sedie progettate da designer italiani e prodotte con
materiali da arredo: due poltrone (Sacco di Teodoro, Paolini e
Gatti, e Donna di Gaetano Pesce), una sedia (First di Michele
de Lucchi) e un divano (Elogio di Afra e Tobia Scarpa). Le prime
tre sculture sono state collocate nel borgo di Mensano, l'ultima di fornte
al Municipio di Casole d'Elsa. Le opere sono ricche si cortocircuiti concettuali
e sensoriali: anzitutto l'alabastro, che è stato colorato secondo
le tecniche tradizionali di pigmentazione, ne è risultato un materiale
assai meno diafano e più vivace di quanto non si consideri normalmente:
il contrasto è palese se si confrontano le finestre della piccola
chiesa romanica di Mensano, lastre sottili di alabastro bianco, e la presenza
imponente della Donna di Pesce rivisitata. Inoltre lo spettatore
si trova di fronte a oggetti che è stato abituato a considerare
molli, elastici, deformabili, come nel caso del Sacco, dei quali però
viene data una versione dura e anelastica. Ancora, questo materiale che
è stato tante volte citato come simbolo di purezza e di distacco
dai sensi, grazie alla pigmentazione accentuata assume un aspetto vivente,
carnale, con le venature che si propongono come vene di un corpo vivo.
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