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Lo stesso
blocco di marmo assume dunque almeno quattro consistenze visive diverse,
suggerisce quattro valori tattili differenti, ed evoca sensazioni sospese
tra ricordo e surrealtà: si potrebbe pensare a coniglietti che
si nascondono tra le siepi e che lasciano sbucare fuori solo le lunghe
orecchie. La stanza scelta per l'installazione, non a caso, è un
vecchio mulino chiuso come una cantina. Dunque si potrebbe anche immaginare
un sarcofago che è ancora in grado di 'sentire', come se ciò
che è saldamente chiuso in noi, apparentemente marmorizzato come
un ricordo infantile, possa comunque continuare a macinare, a generare
sensazioni e a daterminare i nostri comportamenti.
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