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José Antonio Hernàndez-Diez
ha scelto di collocare la sua opera nelle cantine del Castello di
Linari, installando su un piano formato da vecchi travetti di legno
due giganti contenitori in cartone (che rimandano a quelli in tetrapak
per il vino in vendita nei supermercati), protesi verticale di due
televisori che trasmettono il video di un improbabile frutto
da cui sgorga un liquido. Di fronte, sparse tra botti e travi, tre
scatole per la pizza contenenti dei televisori con un video che
mostra le punte dei piedi congiunti di un neonato che fuoriescono
da unapertura sottile in una membrana. Apologia del junk
food e critica della società dei consumi: lo spettro
della globalizzazione aleggia nelle cantine.
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