Il Progetto

Senso della storia e "invasione" del contemporaneo, locale e globale, sono termini continuamente in gioco, soprattutto in un luogo come la Toscana in cui queste polarità hanno un terreno di confronto senza pari. Il lavoro di Kendell Geers parte da una riflessione su questi termini e, ancor più sul turismo che, quasi sempre in modo molto superficiale, va alla caccia di simboli già visti e assorbiti attraverso tv e libri di scuola (il più delle volte si vuole "ri-conoscere" e non "conoscere"), da guardare e, il più velocemente possibile, passare alla successiva; alla stregua di un grande fast food in cui si mandano giù in fretta cultura e sensazioni. Il David di Michelangelo è preso quindi a simbolo di questa situazione e, da una piccolissima riproduzione, una delle centinaia di migliaia che si trovano nei negozi di souvenir, si è tornati alle dimensioni originali, creando un "vero" falso posto nel luogo "sbagliato". Anzi sono due le statue realizzate in polistirolo che il turista troverà nella città di Volterra con le evidenti, ma non troppo, proporzioni sbagliate, ma molto simile alle tante riproduzioni con cui la statua è diventata così famosa. In questo materiale, che può essere simbolico di un contemporaneo consumo di materiali e cibi da fast food, viene quindi riproposta quella famosa scultura che Michelangelo scolpì (e in un certo senso "riciclò") da un blocco di marmo mai finito da Agostino di Duccio.
 
 
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