Ben
tre sono gli interventi di Sislej Xhafa. Il primo sarà
un vero e proprio "benvenuto" scritto a caratteri cubitali
(realizzato semplicemente scavando il terreno in modo
diverso da quello circostante) su una collina davanti
al paese e visibile da più punti panoramici. Un
messaggio semplice e diretto, ma allo stesso tempo una
riflessione sulla modificazione del paesaggio, sull'accoglienza
e il rapporto con l'esterno (e in senso lato dell'altro),
e in un certo senso anche sulla pubblicità e sui
messaggi che ogni giorno incontriamo anche nei luoghi
più isolati o preservati.
Anche
il secondo lavoro parte, per certi aspetti, dal riconoscimento
dell'altro e dalla sua diversa identità: si tratta
infatti di una grande immagine realizzata sulle reti di
protezione di un cantiere di ristrutturazione del museo
accanto alla chiesa principale. Su queste reti è
riprodotto un ipotetico progetto di ristrutturazione dell'edificio
stesso che verrebbe trasformato in moschea. E' evidente
il riferimento alla recente immigrazione (in buona parte
proveniente da Paesi dell'Islam) e alla incapacità
dei Paesi più ricchi di accettare diversità
e modalità espressive diverse dalla nostra, tanto
che leggiamo come ostile e "aggressiva" anche l'ipotesi
di costruire un luogo di culto e di riflessione morale
come una moschea.
Terzo
e più piccolo intervento, almeno in termini spaziali,
sono due gatti di alabastro situati all'ingresso della
Chiesa di S.Giovanni Battista a Mensano. Il gatto, come
è noto, è un animale completamente domestico
ma che ha avuto nella storia delle religioni simbologie
contraddittorie e difformi, dal culto e la venerazione
fino a diventare simbolo negativo o addirittura infernale.
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