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Agli artisti
viene chiesto di venire a vedere e respirare, oltre che individuare,
il luogo per il quale concepire e realizzare l'opera come se dovesse
abitare l per sempre, ma lasciando libert reciproca, agli artisti
e alle amministrazioni pubbliche, di poter valutare caso per caso, se
e come, lasciare o accettare, il lavoro fatto. Le citt
in cui nata Arte all'Arte sono citt d'arte molto conosciute e molto
presenti sul piano della storia dell'arte, sia per lo spirto artistico
che le ha determinate fisicamente cos come le vediamo ancora oggi,
sia per le opere che custodiscono. La scelta di questi luoghi un aspetto
importante del progetto proprio per la volont di creare un dialogo
e una contaminazione reale tra passato e presente. Nella scelta dei
luoghi altro elemento importante la volont di uscire dai luoghi deputati
alla culura e ritornare al territorio vissuto creando una rete di luoghi
dilatata nel territorio all'interno della quale ricentrare i piccoli
centri o quelle zone che la logica espansiva ha trasformato in immense
periferie senza centro. Il fenomeno
che va sotto il nome di globalizzazione, sicuramente un elemento che
trasforma profondamente le culture locali, e potr portare verso l'esplosione
di linguaggi particolari e incomunicabilit non solo tra ceti e classi
sociali, ma tra etnie, gruppi e appartenenze le pi varie, semplificando
al massimo la parte di linguaggio che tutti avremo in comune e "arricchire"
il patrimonio visivo collettivo e quindi il linguaggio che avremo in
comune, con la migliore qualit che il nostro tempo sembra esprimere,
pu essere un buon investimento. Far partire una competizione su vasta
scala, per adesso in queste zone, per lasciare segni di bellezza del
nostro tempo frutto del confronto diretto con la storia dell'arte, dell'architettura,
la memoria della Toscana e culture "altre" ricche di saperi ed esperienze
diverse. Non quindi sei mostre in sei luoghi, ma un progetto che parte
dall'arte e tocca pi centri nella regione e crea un confronto interculturale
appunto tra arte, architettura, paesaggio, e cultura locale e "degli
altri". Siamo convinti
che questo potrebbe essere il momento in cui l'arte possa essere il
punto di congiunzione tra locale e globale, e per via di seduzione e
comprensione personale avvicinare i linguaggi collettivi. Dal 1998
Adele Cappelli, ha avviato un programma di didattica nelle scuole Elemetari
e Medie, delle sei citt e da quest'anno anche con l'isitituto Magistrale
di Colle Val d'Elsa, anche riguardo a questo aspetto, abbiamo scelto
di avviare prima una sensibilizzazione verso i formatori ossia rivolta
a tutti gli insegnanti pittosto che aggiungere nuovi corsi e nuovi laboratori
senza preoccuparsi di seminare e sensibilizzare chi pu comunicare la
questione, alle generazioni che si affacciano da queste piccole citt
sul mondo.
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