Si inaugura a Vinci la Piazza
Guidi ridisegnata da Mimmo Paladino. Un suggestivo intervento
di riconfigurazione urbana nello spazio antistante il nuovo
ingresso del Museo Leonardiano.
Il concorso per un progetto di reimpaginazione della piazza
Guidi, - uno spazio finora privo di personalità, ma
spiccato nel mezzo del paesaggio collinare delle pendici
del Montalbano ed inserito in un borgo medievale rivisitato
e restaurato tra fine Ottocento e Novecento, secondo una
filosofia che fu comune allora a molti interventi urbanistici
e architettonici in Toscana e non solo - ha visto partecipi
alcuni fra i maggiori protagonisti del panorama artistico
internazionale contemporaneo quali, oltre Mimmo Paladino,
Ilya Kabakov, Anish Kapoor, Joseph Kosuth e Jannis Kounellis.
Il programma, condotto dal Comune di Vinci in collaborazione
con l'Associazione Arte Continua, con il co-finanziamento
della Comunità Europea e gestito da una commissione
composta da Giacinto Di Pietrantonio, Mario Cristiani e Romano
Nanni, ha portato alla presentazione di cinque proposte .
Quelle di Anish Kapoor, Ilya Kabakov, e Jannis Kounnellis
sono essenzialmente proposte di installazioni. L'ala di Kabakov
mira ad evocare una delle icone più note dell'immaginario
leonardesco; poggiata su un lembo spezzato, evoca i fallimenti
possibili della volontà di sapere, umanizzando il
genio. Il pozzo di Kapoor pare invece voler sottolineare
la suggestione sorgiva dell'acqua - così cara a Leonardo
- rafforzandola con un'altra nascita, quella dell'arcobaleno.
Kounellis, quasi sulle orme dei fantastici libri di macchine
quattrocenteschi di Giovanni Fontana, erge un monolite al
centro della piazza, presenza ostile, barriera, ed insieme
spazio vuoto da percorrere, invito al gioco dell'intelligenza.
Joseph Kosuth e Mimmo Paladino hanno proposto invece un intervento
che coinvolge l'insieme della piazza. Kosuth legge nell'irregolarità atona
della piazza i contorni possibili di una pagina nuova, su
cui iscrivere la calligrafia enigmatica e le riflessioni
architettoniche del Vinciano. A questo fine ripavimenta la
piazza quasi spalmandovi un composto realizzato col pigmento
della pietra tipica del Montalbano. La proposta di Paladino,
risultata vincitrice ha offerto un ambizioso progetto complessivo
che ha risposto pienamente ai problemi di riconfigurazione
della piazza e di segnalazione del nuovo ingresso del museo.
I progetti in concorso, insieme ad altre opere degli artisti
partecipanti, hanno trovato spazio nella mostra Una Piazza
per Leonardo. Cinque progetti per il nuovo ingresso del Museo
Leonardiano organizzata a Vinci dal 15 giugno al 14 settembre
2003.
Mimmo Paladino, in collaborazione con l’architetto
Nicola Fiorillo, riconfigura la piazza con un reticolo di
geometrie, di scomposizioni e ricomposizioni di piani, che
par quasi segnalare l'origine sedimentaria e casuale della
piazza e nello stesso tempo le conferisce una disciplina
plasmata dalla suggestione della geometria. Costruisce inoltre
un percorso di avvicinamento al nuovo ingresso e un segnacolo
complesso di esso, una vasca con fontana su cui si appoggia,
sfiorando l’acqua che tracima dolcemente, una stella
tridimensionale a dodici punte in alluminio. Lo spazio è caratterizzato
da una serie di piani, legati fra loro a diverse altezze
e con diverse inclinazioni, realizzati con lastre di cardoso.
Sui piani l’artista realizza incisioni con tasselli
di vetro o lama d’argento che ripropongono il suo ben
noto universo iconico, ispirato all'idea dell'universalità ed
autonoma continua riproponibilità di un giacimento
di segni dal tempo immemorabile, ivi compresa l'eredità quattrocentesca.
All’interno del perimetro i piani inclinati sono per
la maggior parte percorribili e costituiscono un’area
pedonale che, raccordata al sistema viario esterno, fa da
collegamento tra la Palazzina Uzielli e il Municipio la cui
entrata posteriore si affaccia anch’essa sulla piazza.
Alcuni sedili bassi in pietra sono disposti nei pressi della
fontana per la sosta. Un sistema di illuminazione molto curato,
studiato insieme a Filippo Cannata, già autore del
progetto
illuminotecnico dell’ Hortus Conclusus a Benevento,
sottolinea l’aspetto tridimensionale e plastico dello
spazio. Tutto è curato nel minimo dettaglio per creare
un effetto scenografico magico, in linea con l’identità pubblica
del luogo e con la figura artistica e scientifica del suo
principale ispiratore, Leonardo da Vinci. Nell’intervento
di piazza Guidi Paladino esprime la sua la poetica della
de-impaginazione dei volumi e della frammentazione geometrica
dei piani, già emersa in alcune esposizioni scultoree
degli ultimi anni in cui è sottile la linea di confine
tra mostra d’arte ed esposizione di plastici d’architettura.
Con la Piazza di Vinci, a tutti gli effetti una grande opera
d’arte vivibile e fruibile dall’uomo, l’artista
campano sviluppa una visione architettonica propria e totale,
il concetto di architettura come espressione ed espansione
del linguaggio artistico.
Nato a Paduli in provincia di Benevento nel 1948, vive tra
Paduli, Bologna e Milano. Alla Biennale di Venezia del 1964
Paladino resta colpito dalla visione degli artisti Pop americani.
Pochi anni più tardi inizia le sue sperimentazioni
con il mezzo fotografico associandolo spesso a disegni. Tra
la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, l’artista
unisce alla matrice concettuale delle prime opere un rinnovato
interesse per la figura, distinguendosi come uno dei maggiori
protagonisti della Transavanguardia. Nel 1980 giunge all'elaborazione
di superfici di grandi dimensioni con opere di forte impatto
visivo nelle quali racconta la vita e il mistero della morte.
Un mondo interiore magico e primordiale che descrive attraverso
la contaminazione delle tecniche (incisioni, elementi scolpiti,
installazioni) e delle forme espressive per una sintesi di
modernità e arte povera. Nel 1980 ha partecipato alla
Biennale di Venezia ad “Aperto 80” e nel 1985
viene allestita la sua prima retrospettiva al Lenbachhaus
di Monaco. Nel 1994 è stato il primo artista italiano
contemporaneo ad esporre a Pechino. Nel 1999 la Royal Academy
di Londra gli ha conferito il titolo di Membro Onorario.
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